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Gentile Dottoressa, leggo sempre con molto interesse la sua rubrica e ammiro il suo amore incondizionato per gli animali, legato non solo alla sua professione. Volevo sapere che trattamenti sono necessari per cane e gatto contro le pulci. Soprattutto se vanno bene i vari collarini antipulci, che però sono piuttosto cari, anche se durano sei mesi. Sono utili o non servono a nulla? E i nostri amici animali debbono indossarli tutto l’anno o soltanto per la stagione estiva?
Grazie mille, un saluto dal Trentino.
Mariangela

Cara Mariangela sono contenta che le piaccia la rubrica che ormai da anni curo ma soprattutto sono felicissima che il mio amore per tutti gli animali si riesca a percepire dalle cose che scrivo. L’argomento “pulci e ectoparassiti” è sempre molto attuale ed impegnativo, ma cercherò di scriverlo, spero, in maniera chiara.
Un concetto basilare da tenere sempre a mente è che le pulci (ma in realtà tutti gli ectoparassiti) sono responsabili di malattie anche mortali per i nostri animali e di conseguenza, proteggere i nostri animali è indispensabile.
Anche se forse potrà sembrare noioso vorrei innanzitutto spiegare il ciclo vitale della pulce.

Partiamo dalla pulce adulta che salta sul suo ospite, che funziona da vero e proprio “ristorante”, per nutrirsi e riprodursi. La pulce femmina depone le uova sulla pelle del suo ospite (cane o gatto che sia), le quali però non si attaccano al pelo, come succede per i pidocchi, ma, dopo qualche ora, cadono nell’ambiente. Una singola pulce femmina adulta riesce a deporre fino a 50 uova. Queste uova, ovalari e di colore biancastro, impiegano 2-5 giorni per schiudersi, a seconda delle condizioni climatiche-ambientali, liberando le larve che, sempre grazie ad adeguata temperatura ed umidità, costruiscono un bozzolo e crescono. Nel bozzolo la larva diventa pupa che resterà rinchiusa ed al sicuro fino a che non percepisce un corpo caldo ed in movimento, nel nostro caso di un cane o un gatto, per potersi liberare del bozzolo, diventare adulta, attaccare l’ospite e nutrirsi del suo sangue.
L’intero ciclo si completa in 2-3 settimane ma può durare anche 8 mesi se gli adulti inattivi completamente formati restano all’interno del bozzolo in attesa di infestare il giusto ospite.
La pulce del gatto si chiama Ctenocephalides felis ed è un parassita ematofogo che identifica il proprio ospite/ristorante (come spesso spiego ai miei clienti) con un approccio esplorativo. Questo significa che inizialmente mordono chiunque incontrino, animale o persona, fino a che non trovano la loro fonte di nutrimento ideale, solitamente l’animale. Ecco perché in un ambiente ben infestato, in mancanza di animali, pur di sopravvivere, saltano anche sulle persone che però, visto che non sono di loro piacimento, abbandoneranno non appena troveranno un animale. Il passaggio su di un uomo ovviamente non è privo di problemi causando infatti punteggiature rossastre, prurito ed irritazione cutanea.
Anche se “la stagione delle pulci” è tipicamente da inizio primavera a fine estate, in un ambiente domestico riscaldato, la pulce trova le condizioni climatiche ideale per vivere tutto l’anno e, proprio per questo, l’utilizzo dell’antiparassitario solo nei mesi estivi non va più bene.
Spesso sento dire da amici e clienti che non utilizzano l’antiparassitario perché pensano che, vivendo in casa, il proprio gatto non potrà mai prendere le pulci, invece purtroppo non è sempre così, tanto è vero che qualche volta in sala operatoria, con il gatto in anestesia e quindi con una temperatura corporea più bassa, mi è capitato di vedere pulci “scappare” dal corpo convinte che lo stesso stesse per morire.
I gatti che vivono in casa hanno la possibilità di prendersi le pulci perché possono essere veicolate dalle nostre scarpe, da oggetti acquistati in un negozio in cui potevano esser presenti, portate sul nostro balcone da uccelli oppure magari perché abbiamo portato il nostro gatto, per un viaggio o una visita, in un luogo dove potevano esserci le pulci.
La presenza della pulce sul gatto è causa di diversi problemi. Il più comune è il prurito responsabile di un eccessivo grattamento e leccamento del pelo, tanto che si potrebbero creare delle zone, più o meno ampie, alopeciche. Il morso della pulce e, nello specifico la saliva della pulce, in alcuni gatti più sensibile può determinare allergia (DAP) con manifestazioni cutanee abbastanza intense, anemia (proprio in seguito al pasto di sangue della pulce), trasmettere una malattia infettiva (l’Emobartonellosi) ed infine, l’ingestione della pulce può veicolare la Tenia ( Dipilidium Caninum).

I trattamenti antiparassitari devono essere eseguiti allo scopo di eliminare sia le pulci sul gatto che le uova, le larve e le pupe nell’ambiente.
Nell’ambiente possiamo utilizzare un semplice aspirapolvere, aspirando soprattutto negli angoli, sotto i letti e divani, in cui la polvere si concentra di più e cestinare il sacchetto (per evitare che le uova che aspiriamo possano completare il ciclo nello stesso sacchetto), possiamo lavare cucce e tappeti con le macchine a vapore o, se l’infestazione è elevata, utilizzare prodotti antipulci per l’ambiente (come spray o polvere da sciogliere in acqua).
Per il nostro gatto la scelta cade su compresse da dare ogni mese per via orale che hanno anche una azione per alcuni endoparassiti, le fiale spot on da applicare, sempre ogni mese o ogni tre mesi, tra le scapole (anche se io suggerisco sulla parte bassa della nuca perché molti gatti, contorsionisti, riescono a leccarsi tra le scapole ed ad avere una scialorrea così intensa da sembrare Linda Blair del film L’esorcista) oppure, quello che io preferisco in assoluto un collarino che dura 8 mesi.
Ovviamente, come diceva una pubblicità progresso degli anni ’80 ( in realtà proverbio coniato da Bernardino Ramazzini da Carpi, medico della Corte Estense e accademico dello Studio modenese, vissuto nella seconda metà del Seicento) , prevenire è meglio che curare e quindi proteggendo il nostro gatto tutto l’anno con regolarità e trattamenti specifici, ci permette di interrompere il ciclo vitale delle pulci e di evitarci tanti pericolosi problemi di salute.

Cara Mariangela, spero di essere riuscita a rendere semplice questo argomento e ad aver chiarito i suoi dubbi, ma per qualsiasi altra informazione non esiti a inviarmi domande sulla mia casella di posta elettronica: immapaone@gmail.com.